Lo diceva Molière con il suo teatro: la vita è malattia. Lo diceva nel Seicento, profeta di un futuro infelice e patologico. Il nostro presente. Un’intuizione purtroppo veritiera. L’uomo è sempre lo stesso, si sa. Sono forse i mezzi che adopera a far sembrare diverso l’agire e il pensare.
Il tema molieriano delle ‘corna’ domina non solo nella sua commedia che in teatro, diventa specchio della realtà. Di tradimenti e fedeltà si parla negli spettacoli, nai talk show, nelle canzoni, nelle arti in genere; nelle famiglie, nei gruppi, nei partiti.
Perché di infedeltà e di tradimenti si tratta quando le ideologie non si riconoscono più, i testimoni di progetti e programmi cambiano bandiera, quando i responsabili della civiltà si tirano indietro o fanno accordi malsani. Quando noi tutti, abitanti del Pianeta, consumatori e creatori, produttori e venditori, sognatori ed elettori non ascoltiamo il nostro cuore e tradiamo noi stessi e gli altri. Capita per superficialità o per ignoranza. Spesso per interesse e malafede: malattie da tenere sotto controllo.