Al Teatro di San Carlo di Napoli, il 20 e 21 aprile 2024, è andato in scena l’”Omaggio a Napoli” di Maria Agresta, diretta da Maurizio Agostini. Il celebre soprano compie un viaggio nella storia della canzone partenopea, citando le sue tappe fondamentali. Dal Canto delle lavandaie del Vomero (1200) agli autori del 1900. Dal debutto nel 2011 con I vespri siciliani, Maria Agresta, vincitrice nel 2014 Premio Franco Abbiati, canta nei maggiori teatri europei, dal Teatro alla Scala all’Arena di Verona, dal Teatro dell’Opera al Teatro La Fenice, dalla Royal Opera House alla Bayerische Staatsoper, dalla Semperoper di Dresda all’Opéra Bastille.
Diretta da Riccardo Muti, Daniel Barenboim, Zubin Mehta, Antonio Pappano, Gianandrea Noseda, Nicola Luisotti, Michele Mariotti, Maria Agresta nell’omaggio sancarliano è al fianco di Maurizio Agostini, anche arrangiatore delle canzoni. Agostini, oltre all’Orchestra del Massimo napoletano, che porta in tournée a Dubai e a Praga, dirige in vari concerti sinfonici l’Arturo Toscanini di Parma, la Filarmonica del Friuli Venezia Giulia. E, tra i solisti, Sarah Chang, Mischa Maisky e Ivano Battiston. Autore di brani di musica strumentale, sacra e di scena, scrive anche opere liriche.
IL CONCERTO
Il concerto ha celebrato i capolavori dei poeti e musicisti napoletani e non solo. Era de maggio, Passione, Voce e’ notte, Core ‘ngrato. I’ te vurria vasa’, Maria Mari’, Bammenella, Silenzio cantatore, Torna a Surriento, A Vucchella “Arietta di Posillipo”. Santa Lucia luntana e ‘O paese d’ ‘o sole. Intercala le celebri melodie raccontando la loro origine e citando poeti e versi di Eduardo. Il soprano cesella ogni nota, talentuosa nei pianissimo, nei gorgheggi, nei sovracuti, nell’interpretazione intensa a lungo applaudita dal pubblico.
L’ORCHESTRA
Brillanti l’Orchestra del San Carlo e la direzione di Agostini. Gran finale con ‘O surdato ‘nnammurato e ‘O sole mio e tutti in coro su Funiculì Funiculà. Un grande spettacolo, che ha trasmesso autentici brividi con il ricco patrimonio napoletano che sempre racchiude gioia e malinconia, con gli immortali versi dei poeti.
