Cultura, tradizione, aggregazione. Ma non solo. Il sindaco di Ospedaletto di Alpinolo, Antonio Saggese, parla del più ampio senso dell’annuale manifestazione Juta a Montevergine.
Sindaco, Ospedaletto d’Alpinolo ha subito aderito al messaggio lanciato dal Papa in nome della Pace, in Siria, nel mondo. In occasione della Juta a Montevergine, giovedì 12 settembre, si terrà anche la Marcia della Pace.
“Abbiamo raccolto l’invito di Papa Francesco: la forza del suo messaggio è portentoso. La comunità ha risposto con grande entusiasmo, come se non aspettasse altro! Credo che Papa Bergoglio sia la persona giusta al posto giusto, una figura di profonda spiritualità che arriva al cuore della gente, che sa capire i giovani. E in tanti hanno aderito con gioia al suo messaggio e detto si all’invito raccolto dal Comune che dà il via alla Marcia della Pace giovedì 12, alle ore 8, da piazza Demanio”.
La Juta a Montevergine è un’ultrasecolare festa ricca di significati, capace di coniugare sacro e profano, valorizzare le eccellenze del territorio e riscoprire antichi valori. Quali le novità della XV edizione partita il 7 settembre?
“Il progetto della Juta, con tutti i suoi eventi, curato con la Apt di Luciano Bonetti, sostanzialmente lascia invariata la festa. Tanti gli elementi dell’evento: religioso, storico, culturale, antropologico… Non si tratta di una semplice sagra e ogni anno ingloba nuovi contenuti. Non si può prescindere dalla tradizione che però va rivisitata e reinterpretata. I giovani comprendono il senso delle radici, l’appartenenza, sapendo anche cogliere l’opportunità di lavorare sul e per il territorio: loro sono la giovane “pietra angolare” per costruire il futuro. Questo era il nostro obiettivo”.
Quest0 evento rappresenta anche una grande vetrina per promuovere i prodotti locali.
“Fa ormai parte del tessuto cittadino, della nostra identità – ci appartiene. C’è anche collaborazione con il territorio del Partenio nell’ottica della promozione di prodotti di eccellenza locali. L’industria dolciaria, una realtà fiorente di Ospedaletto, crea un prezioso indotto. Non tutti sanno che le castagne, le nocciole dell’Irpinia vengono lavorate ad Ospedaletto; si tratta di una realtà stagionale ormai su scala industriale. La Juta rappresenta anche una sana competizione, nata anticamente, tra paranza di Giugliano, di Torre del Greco, dei vari territori. Si tratta di una tradizione contadina, legata all’equinozio d’autunno come ringraziamento per il raccolto. Due sono le feste equinoziali: la Madonna dell’Arco in primavera e Montevergine, in coincidenza di semina e raccolto come tributo alla dea Cibele. L’apertura dell’anno mariano inizia il 2 febbraio con la Candelora, che sta cadendo un poco in disuso che rappresenta anche la festa dei femminielli, anch’essa legata al mito di Cibele contornata di Coribanti, i suoi sacerdoti eunuchi. Questa antica tradizione pagana è poi confluita in quella cristiana, e si racconta l’aneddoto dei due uomini innamorati liberati dalla Madonna che non giudica ma accoglie”.
Lo scorso anno la manifestazione ha ricevuto la medaglia dal Presidente della Repubblica, un importante riconoscimento. Possiamo dire che si lavora tutto l’anno alla sua riuscita?
“Siamo già al lavoro per la Juta del 2014. Purtroppo si tratta dell’unica festa popolare, religiosa così antica e radicata nel territorio a non ricevere un soldo dalla Regione. Si regge solo sull’autofinanziamento, sul prezioso lavoro dei volontari, in primis sul forum giovanile”.