S’inaugura il 27 ottobre 2023 l’undicesima edizione di Wunderkammer, la rassegna ideata da Diego Nuzzo, direttore artistico per la parte teatrale, Giulio Martino e Francesco D’Errico, per quella musicale. Un contenitore d’arte e bellezza, che si riempie ogni anno di cose nuove, e una grande famiglia, che comprende artisti affermati ed emergenti. Tutti accomunati dalla tensione di abitare luoghi inconsueti con la propria voce, il proprio corpo, il proprio talento. Un bel traguardo, raggiunto con dedizione e caparbietà, nella “città più difficile del mondo”.
Nuzzo, una strada oggi finalmente in discesa, nonostante le difficoltà organizzative.
“Certamente sì. Ma all’inizio, quando la nostra proposta entrava negli appartamenti privati, erano anche gli attori ad essere diffidenti e non era facile nemmeno trovare pubblico. Ma noi abbiamo insistito, accolti da residenze belle. E dopo il primo anno è andata sempre meglio”.
Dieci musei, trentadue chiese, dieci gallerie d’arte, giardini, chiostri, alberghi ed altro ancora per Wunderkammer. Avete individuato nuove location?

“Nei dieci anni, abbiamo modificato la proposta: dopo appartamenti e ville, infatti, da quattro anni, abbiamo scelto di entrare nelle chiese, nei refettori, nei musei, nei luoghi d’arte, toccando siti aperti e visitabili. Ora stiamo aspettando la risposta dal Comune per quattro luoghi nuovi. Ma grandi sono le novità. Mi fa piacere annunciare che, nella prossima stagione saremo ospitati nella Chiesa dei Cristallini, appena restaurata. Di nuovo, inoltre, c’è il rapporto instaurato con l’Università Orientale, che completa il gruppo degli atenei partenopei. Due sale saranno il nostro palcoscenico”.
Tanti i ritorni, c’è qualche artista che partecipa per la prima volta?
“Cito subito i due attori, che ci accompagnano fin dall’inizio: Rosaria De Cicco e Roberto Azzurro. Proprio per ringraziarli della fiducia che hanno riposto in me, voglio rendere loro omaggio. Ho scritto, infatti, due monologhi per l’una e per l’altro. Per Rosaria, che si esibirà il 15 marzo 2024 al City Hub, quello che fu il City Hall Cafè, un monologo che ricorda Chet Baker, che lo inaugurò nel 1980, nonché l’incontro tra Andy Warhol e Joseph Beuys, avvenuto proprio lì. S’intitola Con una specie di sorriso ed è accompagnato dalle musiche dal vivo di Enrico Valanzuolo e Rocco Zaccagnino. Roberto, il 24 novembre 2023, nel Teatrino di Palazzo Donn’Anna, sarà il protagonista di Sugli abissi amari, per il centenario della morte dello scrittore e poeta Jacques d’Adelswärd-Fersen. Per la prima volta, invece, sarà con noi Giovanni Ludeno in Migliore di Mattia Torre, nel Coro trecentesco della Chiesa di Donnaregina Vecchia.

Diego, qual è il suo punto di vista su Napoli?
“E’ la città più difficile del mondo. La più difficile dove lavorare, la più difficile dove organizzare. Credo che se avessi realizzato Wunderkammer in una città, per dir così, ‘normale’, sarebbe stato certamente diverso. Qui, tutto è complicato, abbiamo contro troppe persone”.
Ma continuerete?
“Certamente, non la si può dare vinta a chi mette i bastoni tra le ruote. Alla Napoli che non ci piace. Noi crediamo nella Napoli bella. E per questa, lavoreremo e continueremo a creare, insieme con gli artisti che ci seguono, e con il pubblico che ci ha sempre gratificato”.