Omaggio a Guido Gozzano

Gioconda Marinelli

Arnolfo Petri

Un debito di riconoscenza per Lucia Stefanelli Cervelli, verso Guido Gozzano, il poeta che all’inizio del ‘900 approdava ad una consapevole autoironia innovando così, pienamente il lessico letterario, la messa in scena, al Teatro Il Primo di Napoli (1 e 2 aprile) di un nuovo e intenso testo teatrale. Teatro di parola e di idee, in vernacolo o in lingua e soprattutto autentica voce poetica, è quello che appartiene alla drammaturga, che privilegia il testo e l’ascolto partecipativo nelle storie che dalla pagina fluiscono sulla scena.

Un canto, ovvero un Controcanto alla felicità è lo spettacolo scritto, diretto e interpretato dalla Stefanelli, che vede la partecipazione di Arnolfo Petri. Alla periferia dell’anima, due personaggi fuggiti dal celebre poemetto narrativo di Guido Gozzano: “La signorina Felicita ovvero la Felicità”, approdano a ricordi e rimorsi del proprio

La locandina

vissuto, fino ad incontrarsi in un “oltre” problematico e oscuro che attraversa le difficili ragioni della vita e dell’amore. Il sentimento dell’assenza riporta la memoria di un eros che si trasforma in tenerezza e lo struggente e appassionato viaggio nell’Altrove, consente ai protagonisti di rendere universale il loro orizzonte.

Arnolfo Petri è un Guido Gozzano di gioventù perenne, smaliziato e sensibile, efficace e forte nell’ineluttabilità della resa. Felicita, interpretata da Lucia Stefanelli, nel suo fluttuare di sentimenti, è ancora ben palpitante nell’accoglienza, ma pur sempre un malinconico, invecchiato ricordo.

Signorina Felicita, a quest’ora/scende la sera nel giardino antico/della tua casa.

Nel mio cuore amico/scende il ricordo…

 

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