E’ stato girato in nove giorni, in libertà, con un iPhone 14 Pro e una troupe minima. “Riverbero” è un esperimento per il regista Enrico Iannaccone, anche sceneggiatore e montatore.
Interpretato da Pino Ammendola, Renato De Simone, Anna Carla Broegg, Raffaele Ausiello, sarà distribuito nelle sale dal 3 ottobre prossimo.
Un film non facile, duro, dalla tematica grave, come le opere del già premiato regista napoletano, che affronta argomenti seri ma necessari. A questa sua linea artistica, si aggiunge la voglia di dimostrare anche come si possa realizzare un’opera con pochissimi mezzi.
Certo, il gradimento sarà verificabile dopo la visione, perché il film “Riverbero” sarà presentato stasera (alle ore 21), nell’ultima serata del Napoli Film Festival, che si sta svolgendo all’Istituto francese di Napoli, Grenoble.
LA TRAMA DELLA PELLICOLA
La storia segue le vicende di un ragazzo che soffre di maculopatia degenerativa, una patologia progressiva e irreversibile. Che può portare alla perdita della funzione visiva, in uno o entrambi gli occhi. Il ragazzo indossa un paio di occhiali vistosi, che attenuano lievemente i sintomi. Ma gli conferiscono un aspetto stralunato. In preda all’angoscia, ha deciso di farla finita e porre fine al suo tormento. In questo suo stato ansioso e depresso, decide di portare con sé anche il padre. Inoltre, si procura un’arma da fuoco illegalmente.
Tuttavia, i suoi lugubri piani di omicidio-suicidio sono interrotti bruscamente quando si trova di fronte a una scena di violenza. Una giovane donna sta subendo un’aggressione. Non ci pensa due volte a mettere in fuga il bruto. La ragazza lo ringrazia e i due decidono di trascorrere una giornata in riva al mare. Scambiandosi poche parole, in tranquillità. La giovane va poi a trovare il figlio, un bimbo di tre anni dato in affidamento alla sorella. Dopo la visita, il destino si accanisce contro di lei, che si ritrova di nuovo di fronte all’uomo che l’ha picchiata in precedenza, ma ancora una volta il giovane è pronto a salvarla.