
La sacerdotessa del rock, Patti Smith and Her Band, ha aperto a giugno con un preview la serie di concerti-eventi del Neapolis Festival sdoppiato con Giffoni. Il 25 luglio, headliner è Tricky, il camaleontico artista di Bristol. Dopo tre anni dall’ultimo lavoro discografico, l’artista presenta il nuovo album, il primo pubblicato con la sua etichetta, la “False Idols”. “Con False Idols – spiega – permetterò ai musicisti di mettere in mostra il loro talento senza restrizioni”. Tanti gli appelli del noto musicista per la città di Napoli, i suoi giovani, i suoi artisti, i suoi talenti. Da cinque anni collabora con la cantante Francesca Belmonte che lo affianca sul palco dell’Arenile. Dub stratosferico, coinvolgente che fa ballare il pubblico eliminando qualsiasi distanza, per proporre le sue “Nothing’s changed” e “Does It”, “Parenthesis” e “Nothing Matters”, i vecchi successi targarti Massive Attack, fatti di dub scuro ed elettronico, atmosfere reggae ipnotiche che conducono ad un soul figlio dell’elettronica. E sul palco omaggia Van Morrison, con “Gloria”, i Motorhead di “Ace of Spades”, ma anche Chet Baker, Billie Holiday e Mikky Bianco con il suo rap. Bravi i supporter che aprono il concerto della star di Bristol: Fainting by Numbers, Soviet Soviet, Fiberglass, Unhappy e Motosega.

La seconda serata, il 26, si affolla per i Kings of Convenience che, a dispetto degli stereotipi sul freddo Nord, sono comunicativi e simpatici al massimo. Gli artisti che li precedono sono Fitness Forever (ancora un po’ acerbi nella ricerca del sound), Liprando, già chitarrista dei Bradipos IV, autore dell’album “Conseguenza”, la versatile, grintosa e brava Beatrice Antolini che propone brani dal nuovo album “Vivid” cantando e spaziando dalle tastiere al sax alla chitarra, supportata da valenti musicisti. E ancora gli svedesi I Used to be a Sparrow. E finalmente arrivano sul palco, in bermuda, perché “qui fa molto caldo”, i Kings of Convenience, ovvero i norvegesi Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe che hanno scalato le classifiche mondiali con canzoni quali “Misread” e “I’d Rather Dance with You”. Propongono al pubblico ballad morbide, dolci, come “Homesick”, “Love is no Big Truth”, “I’d rather Dance with you”, “Misread”. Una sorpresa dedicata all’Italia la cover dei Giganti “Una ragazza in due (Mai le dirò)”, hit degli anni ’60 nel loro stile delicato e confidenziale. Brava la band che li accompagna, composta dal napoletano Ugo Santangelo alla chitarra (“abbiamo mangiato molto bene a casa della madre di Ugo, grazie, mamma!”, scherzano), Davide Bartolini al basso e Craig Farr alla batteria. “Napoli – afferma Erlend – è una gran bella città, è meraviglioso suonare qui per voi, ma avete bisogno di fare una splendida spiaggia al centro città come quella di Copacabana. E poi diventerete la città più bella del mondo! In Napoli everything’s possible!”. Seducono il pubblico con le loro sonorità acustiche, voci sussurrate, brani dall’atmosfera calda per un delicato folk-rock che strizza l’occhio all’easy listening alla Loggins & Messina, Simon & Garfunkel, con echi beatlesiani e ballate alla James Taylor.
Musica per sognare in riva al mare di Bagnoli che si riconferma ideale location del Festival che ha proposto tante altre star a Giffoni Vallepiana.