Storia di un autoesilio e di un ritorno

Redazione

Di Giancarlo Giacci

Santa Lucia, opera prima di Marco Chiappetta narra la storia di uno scrittore di successo, divenuto cieco, che dopo quaranta anni di auto esilio in Argentina torna nella propria città, Napoli, per la morte della madre. Un ritorno molto amaro e sofferto dopo tanti anni senza aver avuto mai più contatti nemmeno telefonici con lei.

Nel film si mescola realtà e ricordi con continui flashback molto realistici che spiazzano volutamente lo spettatore lasciando sospesa la narrazione in un limbo tra narrazione reale e ricordi personali. Nell’adolescenza il rapporto tra i due fratelli era molto forte anche se conflittuale per infantili gelosie. Nel loro incontro da adulti si scoprono tutte le differenze caratteriali molto forti che esistevano da sempre. I dialoghi tra i due fratelli girano sempre intorno al mistero della motivazione che aveva portato lo scrittore a lasciare Napoli senza farvi più ritorno e solo nel finale viene svelata. Ritornare a Napoli nella sua casa, lo riporta indietro nel tempo e gli provoca, un’analisi triste della propria vita e delle scelte fatte.

Il film ha un’ottima ambientazione in una Napoli deserta, fredda, ostile ma soprattutto senza tempo come se nei suoi ricordi il protagonista avesse cancellato tutto ciò che non era essenziale, persone, rumori, colori, trasformando tutto in una atmosfera asettica e gelida.

Carpentieri e Renzi protagonisti del film

Ottima opera prima del regista Marco Chiappetta che dopo numerosi corti di qualità giunge al lungometraggio dimostrando una grande esperienza riuscendo a creare una attesa che tiene vivo il racconto portandolo fino alla sua conclusione. Magistrale l’interpretazione di Renato Carpentieri e di Andrea Renzi perfettamente calati nei personaggi con una recitazione molto pacata ma al contempo incisiva e graffiante.

La fotografia di Antonio Grambone contribuisce in modo fondamentale a creare quell’atmosfera grigia quasi onirica essenziale nella stesura del film. La scenografia di Lino Fiorito è attentissima nel ricreare le atmosfere di quaranta anni fa e meticolosa nei dettagli dell’arredamento della casa. I costumi di Giovanna Napolitano sobri nella ricostruzione storica. Il Montaggio efficace e riuscito, è fondamentale in una storia con tanti ricordi.

La pellicola ha vinto ai Premi Torino Film Festival 2021 fuori concorso, a Ischia Film Festival 2022, a Edera Festival 2022 migliore lungometraggio. E’ stato presentato in anteprima il 28 settembre 2022 al Napoli Film Festival 2022 presso l’Istitut Francais de Naples.

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