Dal 16 settembre all’8 ottobre 2023, alla Sala Assoli di Napoli, è in programma la seconda edizione di Contemporary Speech di Progetto Sonora, con sei concerti che conquisteranno un pubblico che ama la buona musica, dalla classica al barocco, dalla world al jazz e all’etno-prog. Riletture originali, composizioni inedite, intrecci di generi, brillanti solisti sono le “prelibatezze uditive” dell’elegante progetto diretto da Eugenio Ottieri.
Ottimo esordio della rassegna con il concerto del duo Gabriele Pieranunzi, 1° violino del Teatro di San Carlo e Paolo Carlini, 1° fagotto dell’Orchestra della Toscana, docente di fagotto al Conservatorio di Livorno.

I due concertisti di chiara fama hanno proposto un viaggio musicale dal “virtuosismo da camera” dell’800 fino ad oggi, interpretando pagine di Paganini, Carlo Boccadoro e Azio Corghi. Un repertorio di rara esecuzione, prezioso. Dal Duo Concertante n1 in Fa maggiore M.S. 130 per violino e fagotto largo allegro moderato, allegro vivo (rondò). Alle Variazioni sul tema di Paisiello “Nel Cor più non mi sento” per violino solo al Duo Concertante n2 in Do minore M.S.130 per violino e fagotto largo, allegro moderato, allegro moderato (rondò). Le parti composte per fagotto e per violino sono paritarie, di elevata difficoltà non essendovi un terzo strumento di accompagnamento.
Pieranunzi e Carlini ne sono magnifici interpreti, così come nell’affrontare pagine di Carlo Boccadoro, “Night song per fagotto solo (2016-dedicato a Paolo Carlini), autore capace di spaziare nella musica del tempo presente con incursioni in vari linguaggi. “Night song” non ha battute ma solo indicazioni metronomiche, con frasi elaborate e restituite nella loro bellezza dalla bravura dell’esecutore. Carlini interpreta pagine di un altro importante compositore italiano, Azio Corghi, “Cadenze virtuose per fagotto solo” (2016). “Maestro dei maestri”, per Carlini che ne è dedicatario, che ne ricorda la collaborazione con il Nobel Saramago, i suoi lavori eseguiti alla Scala, cimento per virtuosi capaci di improvvisazione. Meritati applausi per il raffinato ed emozionante concerto.
Sabato 23 settembre (ore 21.00), sarà la volta diPejman Tadayon, con il concerto “Non siamo sufi”.

L’artista iraniano traspone in musica poesie di grandi mistici persiani, da Rumi, Omar Khayyam, ad Hafez e Saadì. Le sue musiche originali, eseguite in Trio con gli strumenti classici della tradizione persiana, cucite su versi poetici, costruiscono più di mille parole un legame tra culture diverse.