È tornata al Teatro di San Carlo di Napoli “Beatrice di Tenda”, dopo oltre sessant’anni dall’ultima rappresentazione. Dramma storico di Vincenzo Bellini, su libretto di Felice Romani, penultimo lavoro operistico del compositore catanese. Con Jessica Pratt.
L’opera, rappresentata in prima assoluta nel 1833 alla Fenice di Venezia, è andata in scena in forma di concerto. Sul podio Giacomo Sagripanti alla guida di Orchestra e Coro.
Protagonista, nel ruolo di Beatrice, il soprano australiano Jessica Pratt, tra le massime interpreti del repertorio del primo Ottocento. “Le opere belcantistiche – afferma Pratt – erano scritte cucendole addosso ai cantanti e il successo della produzione dipendeva dal tirar fuori il meglio dagli interpreti di cui si disponeva”.
L’opera fu scritta per la voce di Giuditta Pasta, beniamina del pubblico dell’epoca. Nonostante la sua pregevole interpretazione, alla prima l’opera fu contestata dal pubblico, sia per la modestia degli altri cantanti sia perché non fu ritenuta all’altezza della “Norma”, il capolavoro belliniano.

Nell’anniversario della morte di Bellini, il Lirico gli dedica “Beatrice di Tenda”. Accanto a Jessica Pratt, in palcoscenico Andrzej Filonczyk (Filippo), Matthew Polenzani (Orombello), alcuni ex allievi dell’Accademia di Canto Lirico del Teatro di San Carlo come Chiara Polese (Agnese), e Li Danyang (Anichino). Rizzardo è interpretato da Sun Tianxuefei, attualmente allievo dell’Accademia. “Beatrice di Tenda” era stata rappresentata al San Carlo l’ultima volta nella stagione 1961/62, con protagonista Joan Sutherland.
Oggi è toccato alla Pratt, a lungo applaudita dal pubblico entusiasta, interpretare il ruolo del titolo. La sua ugola sopraffina, cristallina, dagli splendidi acuti, attacchi e trilli perfetti, e soprattutto i suoi magnifici pianissimo, hanno conquistato gli spettatori, che ritrovano la bellezza dell’opera nel virtuosismo delle voci. Bravi gli altri interpreti, in primis Andrzej Filonczyk, Filippo, ben diretti da Sagripanti.
Buona prova del Coro, diretto dal Maestro aggiunto Vincenzo Caruso.
Meritati, lunghi applausi all’opera e ai suoi protagonisti nell’unica serata di rappresentazione.
(Foto di copertina di Maresa Galli)