
PRESENTATO ALL’ORDINE DEGLI PSICOLOGI DI NAPOLI
Nel romanzo di Monica Florio “Ragazzi a rischio” (La Medusa editrice), apparentemente è subito annunciato l’argomento: è nel titolo. Eppure, non sono solo le storie dei protagonisti il tema principale del libro. La seconda avventura di Tommy ha come argomento portante il riscatto, la rivincita. Tommaso è stato un minore difficile, abbandonato, disagiato, che ha dovuto lottare con tutto se stesso perché, oltre a vivere situazioni di difficoltà, scopre di essere omosessuale. Ancora oggi, nell’evoluto terzo millennio, l’omofobia non è sconfitta. Il coming out è come scalate l’Everest. Bene lo raccontano le cronache quotidiane del mondo. Un altro tema, dunque, compare.
Allora, Tommy ha una conquista in più da ottenere. Ma ce la farà e diventerà un esempio per tutti. In effetti, egli stesso, pur se cresciuto e consapevole, si meraviglia del forte impatto che ha sui ragazzi e sui risultati ottenuti. La soddisfazione dell’affermazione di sé può essere piena.
Ormai è adulto, quindi pronto ad affrontare la vita, allora che fa? sceglie d’impegnarsi proprio sul campo che lo ha visto crescere, e accetta il posto di guida in un centro di recupero per i ragazzi del disagio della provincia di Napoli. Ottenendo la loro fiducia, ne diventa consigliere, educatore, amico.
Con la scrittura immediata e fluida, Monica Florio, rende vivide al lettore una serie d’immagini. Leggendo, sembra di guardare un racconto cinematografico che coinvolge e incuriosisce. Tante storie per una storia unica, in fondo: quella del bambino che vive in situazioni di abbandono o semi, emarginato e disadattato, che si potrebbe facilmente perdere. Con un’abilità da esperta, Monica trasforma il giovane laureato nel mezzo di recupero. Tommy, per quanto non sia ancora uno psicoterapeuta, riesce a cogliere debolezze e tendenze di ciascun ragazzo. Senza esprimere giudizi, ma con mano ferma e con la complicità che tanto piace ai giovani, riprende le fila dell’esistenza sbandata di Pino, Giorgio, Nadia, con la speranza di salvarli dalla perdizione.
Non di secondo piano la figura del sacerdote, Padre Gregorio che dedica la vita a questi giovani, rischiando ogni giorno. Maestro e collega per Tommy, è disegnato con mano leggera ma viva. Sembra di vederli discutere tra di loro o affrontare insieme questo o quel ragazzo nel momento della ‘lezione’. Lezione che però, attenzione, è di vita, più che di profitto scolastico. E si salvano, quasi tutti i ragazzi, nell’anno che trascorrono nella comunità, anch’essa a rischio per mancanza di fondi e di sostegno.
Ma questo romanzo, scritto con leggerezza, in cui la violenza fisica e verbale si lascia solo immaginare, ha un’altra caratteristica. È un libro didattico e si arricchisce di note a margine, con la spiegazione di alcuni termini tra i quali gossip, Pilates, kick boxing; di una scheda finale, curata con Renato Scognamiglio, e di un’appendice, allegata al volume, con un’esercitazione per la prova Invalsi. I disegni in bianco e nero di Caterina Antignano descrivono alcuni momenti delle piccole vicende narrate, che aiutano a immaginarle.
Dopo aver sperimentato un altro genere, quale il giallo con “Puzza di bruciato”, Monica Florio torna alla scrittura d’impegno civile e sociale, dando alla storia dei suoi ragazzi un tocco da romanzo e alla narrativa un valore formativo di grande rilevanza. “Ragazzi a rischio” è un libro da leggere anche con l’occhio della denuncia: per quanto doloroso sia, non basta mai parlare di questa cruda realtà, che vede molti colpevoli all’appello: istituzioni, Chiesa, famiglia, scuola. La loro inadeguatezza e la loro ipocrisia.
Perciò, quest’opera non rappresenta solo un prodotto culturale, l’impegno di una scrittrice per i giovani problematici delle nuove generazioni. E’ molto di più: è un imput per tutti. Parlare ai giovani è indispensabile, ma non bisogna smettere di parlare agli adulti, grandi responsabili del loro benessere o del loro mal-essere.