
(foto Gilda Valenza)
“Elicantropo-20 anni tra sperimentazione e memoria”, edito da Guida, opera prima di Maresa Galli, è il regalo più giusto per un compleanno importante: il ventennale dello spazio di Via Girolomini a Napoli.
Un volume che rende merito al lavoro che Carlo Cerciello e i suoi compagni-amici, Imma Villa, Paolo Coletta, Roberto Azzurro, innanzitutto, e poi tanti altri, hanno svolto nel piccolo spazio nel cuore di Napoli. Un luogo dove bisogna andarci apposta. Per scelta. Perché si sa che qui si vedranno spettacoli diversi: provocatori, di denuncia, politici. Un luogo che presto diventa magico e che abbraccia lo spettatore appena entrato, promettendo qualcosa che poi arriverà. Un luogo, dove si può andare controcorrente.
E’ come un bambino l’Elicantropo: è venuto alla luce, è cresciuto lottando per la vita, attraversando le canoniche fasi, combattendo, protestando, affermando la propria personalità. Ed ha raggiunto la maggiore età. Un percorso di vita tutto racchiuso in questo volume.
Il libro è un saggio, scritto con leggerezza e precisione, qualità che caratterizzano la scrittura della Galli, giornalista, critico, musicista. Certamente, per esigenze editoriali e pratiche ha dovuto lavorare per sottrazione, riducendo la gran mole di materiale che ha raccolto e studiato. Su questo teatro l’autrice avrebbe potuto scrivere un’enciclopedia, ma non sarebbe stata fruibile che dagli addetti ai lavori.
Eppure, nonostante abbia selezionato, scelto e tagliato, è riuscita e realizzare un’opera completa sotto ogni aspetto: quello critico, quello della memoria, quello della testimonianza. “Elicantropo-20 anni tra sperimentazione e memoria” è un libro rigoroso ma destinato a tutti: agli appassionati, ai curiosi, a quelli che non sono mai andati a vedere uno spettacolo in Via Girolomini, ma che ne avranno voglia, dopo aver scoperto che cosa sono stati capaci di realizzare Carlo Cerciello e i suoi compagni d’avventura in questo doppio decennio. Con pochi mezzi e tante idee appassionate.
Anche l’iconografia, che arricchisce il volume è scelta con cura e attenzione. Anche qui è stato necessario un gran lavoro di selezione

tra le migliaia d’immagini e locandine, ma rende l’idea e il percorso realizzato dal gruppo dei fondatori, che hanno fatto una scommessa in un luogo, che di teatro non aveva ancora niente, e che li ha come chiamati, appena ci hanno messo piede.
Nella precisione di date ed eventi, Maresa Galli ha scritto un racconto avvincente perché è riuscita a rendere l’idea della vita di un piccolo spazio; perché è riuscita a trasmettere le emozioni e le sensazioni di chi l’ha voluto questo luogo e che diventano le nostre emozioni e le nostre sensazioni. E poi quelle del lettore, sia di quello informato, che di chi si avvicina per la prima volta a questa bella realtà.
Ne sono passati di attori all’Elicantropo, di autori, come non citare Saramago oppure Manfré con lo splendido “Confessioni”. Ci sono tutti in questo piccolo libro. E c’è la genialità di un regista che ha fatto di uno spazio di pochi metri quadrati un pezzo di mondo, nel quale viaggiare, tra scene buie e luci accecanti. Tra storia e cronaca. Tra racconto e canto. Tutto rigorosamente drammatizzato.
Mail Teatro Elicantropo non è solo questo. Lo spiega bene Maresa Galli, è anche laboratorio, luogo di formazione per chi verrà dopo di noi, per i giovani che voglio imparare, vogliono riflettere, vogliono agire, come insegna loro il maestro.
Il libro si completa con articoli e recensioni, con le testimonianze di critici, giornalisti, attori, degli stessi fondatori. Dei tanti giovanissimi che si sono formati e che sono stati lanciati nel mondo dello spettacolo, ma non solo, che soprattutto hanno imparato a pensare con la propria testa, a sviluppare lo spirito critico.
Un libro prezioso, perché rende reale, visibile, condivisibile il lungo lavoro artistico e logistico e poi il nascere delle idee, la realizzazione degli spettacoli, poco importa se tutti belli e ben riusciti oppure no. Leggendo queste pagine si entra in Vico Girolomini, si varca la soglia del teatro e poi… il mistero e la magia attende tutti.
Brava Maresa Galli, che con la sua passione e la sua precisione ha fissato sulla carta parole e volti, amplificando un nome che ci piace: Elicantropo. Sperando di essere anche noi trasportati da quell’elica che sovrasta il corpo dell’omino in copertina, che è poi il logo del teatro.