Una gigantesca sinfonia metropolitana

Renato Aiello

Le sacre sponde di Foscoliana memoria attribuite a Zante diventano “amate” se si tratta della nostra penisola, raccontata in lungo e in largo dal regista Egidio Eronico col film documentario “Amate Sponde”, in programma alla prossima Festa del Cinema di Roma. Dallo spazio e dai satelliti che la scrutan,o l’Italia si rivela in tutta la sua bellezza naturalistica, tra coste, mare, terra e montagne avvolte da nuvole e nebbie.

Il viaggio visionario e suggestivo, complice l’utilizzo dei droni e delle straordinarie immagini ad altissima definizione firmate da Sara Purgatorio, scorre sulle note oniriche della colonna sonora composta da Vittorio Cosma, quasi come nel preludio di una suite di Bach. Una gigantesca sinfonia metropolitana, per citare il genere documentaristico degli anni ’20 caro ad Alberto Cavalcanti, che non tarda ad abbracciare le nostre città trafficate e pulsanti. Panoramiche, campi larghi, long take si susseguono senza sosta e senza neanche una parola, o una voce narrante fuori campo: il corpo del Paese, fatto di spiagge e monti, di boschi e lagune, si mostra in tutta la sua ipnotica e proverbiale meraviglia, per incantare e ricordarci la fragilità estrema dei nostri territori, esposti ai rischi del cambiamento climatico, del dissesto idrogeologico e della cementificazione incessante.

Un momento del film

Un organismo che conferma ancora una volta di essere molto più di una semplice espressione geografica di ottocentesca menzione. Il corpo fisico, geografico è tutt’uno con quello del suo popolo, dei volti carichi di Storia, delle tradizioni plurisecolari e delle danze più moderne, dei lavori antichi e di quelli meccanizzati degni di una potenza del G7. Questo Atlante domestico svela un paese stratificato, un habitat in perenne, lenta trasformazione, proiettato verso un futuro incerto e colto nella stasi del presente, alla ricerca di un equilibrio che salvaguardi ambiente, sviluppo sostenibile e l’ethos. Come sottolineato nelle note di regia, il racconto “vuole spingere lo spettatore a vedere la musica e ad ascoltare le immagini sulle tracce di Ejzenstejn, perché l’importante non è tanto capire, quanto provare a sentire ciò che siamo, dove ci troviamo e quel che non vogliamo perdere”.

Luoghi smarriti, incompresi, e i lineamenti socioeconomici, culturali, demografici e persino antropologici della fisionomia italiana si ritrovano tutti nell’ecosistema filmico immortalato dal suo autore, la cui laurea in Architettura pesa non poco nella composizione fotografica e nel ritratto di spazi aperti ed edifici.

Un momento del film

Coprodotto da Sky e Luce Cinecittà tra gli altri, e realizzato anche grazie al lavoro di 7 Film Commission regionali, “Amate sponde”  presentato alla Festa del Cinema di Roma in anteprima stampa il 14 ottobre nella sezione Freestyle, e sabato 15 ottobre in proiezione ufficiale alle 17 presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, con repliche al Cinema Giulio Cesare (sala 7) domenica 16 ottobre alle ore 16, e martedì 18 ottobre alle ore 9.30.

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