“Appuntamento a Londra”, Tabita al Sannazzaro

Danila Liguori

Catanese, cresciuto in teatro, per lui una “seconda casa”. Diplomatosi alla Scuola Umberto Spadaro del Teatro Stabile di Catania quando ancora vi era come presidente Pippo Baudo, debutta ventenne con Leo Gullotta in uno spettacolo dal titolo Fantasmi sulla vita di Pirandello. L’attore Luigi Tabita, dall’8 al 10 novembre 2024, sarà al Teatro Sannazzaro di Napoli con “Appuntamento a Londra” di Mario Vargas Llosa, regia Carlo Sciaccaluga, produzione Teatro Stabile di Catania, con Lucia Lavia. Per il triennio 2024/2026 è Direttore artistico del Mythos Troina festival.

Reciterà in “Appuntamento a Londra”, di Mario Vargas Llosa, dall’8 al 10 novembre 2024 al Teatro Sannazzaro di Napoli. Ci racconta il suo personaggio?

“Si tratta di un personaggio complesso: tronfio, arrogante, bullo, omofobo. Durante la pièce verranno a galla poi le sue fragilità. E’ un uomo irrisolto che, insoddisfatto della sua vita privata, si getta sul lavoro. Insomma, è un personaggio completamente opposto al mio modo di essere”.

Per quale ragione?

“Perché io l’omofobia e gli insulti li ho spesso subiti negli anni passati. Proprio per questo mi fa piacere portare a teatro, tra gli altri, questo tema”.

Il premio Nobel Mario Vargas Llosa affronta uno delle tematiche che più gli stanno a cuore: la creazione della verità. In che modo?

“La verità non è, si crea, esiste solo nella relazione tra un soggetto e l’altro. Un tema pirandelliano che terrà inchiodate le persona alla poltrona fino all’ultimo istante”.

L’ultimo istante in cui si scopre la verità?

“E’ questo il bello: una risposta universale non esiste. Ognuno andrà a casa con la propria interpretazione, con la propria di verità.

Tabita in una scena di “Appuntamento a Londra”

Lei debutta a teatro appena ventenne. Teatro primo amore?

“Assolutamente sì. Sono cresciuto in teatro, con il mio bisnonno che lavorava nella compagnia con Pirandello. Ad appena otto anni ero già abbonato al Teatro Stabile di Catania. Quindi primo e in un certo senso anche unico”.

Ma c’è anche la tv: ha lavorato in film e fiction di successo Rai e Mediaset al fianco di attori come Claudio Amendola ed Enrico Brignano.

“Vero, ma preferisco il teatro. In tv, per il mio aspetto fisico e per il fatto che sono siciliano, tendono a farmi interpretare sempre gli stessi ruoli: dal cattivo al poliziotto in borghese. E io non amo gli stereotipi”.

Lo stesso cliché non lo riscontra a teatro?

“No, a teatro interpreto ruoli sempre diversi, e pertanto stimolanti. Tra le scene di un teatro, e solo lì, ti è consentito recitare davvero, vivere altre vite”.

Diventa banale la domanda se vede la tv o il teatro nel suo futuro.

“In tv mi piacerebbe interpretare qualcosa di diverso, come una serie in costume ambientata nel ‘700. Ma, ripeto, il teatro tutta la vita”.

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