De Lucia: “Mi diverto per divertire il pubblico”

Danila Liguori

Dal teatro alla tv, riscuotendo innumerevoli successi. Comico e imitatore poliedrico, in giro per i teatri con “La signora della tv” e le sue mille imitazioni, da Mara Venier a Maria De Filippi. Lui è Vincenzo De Lucia, napoletano, classe 1987, che si racconta, tra esordi e successi. Sarà, inoltre, special guest nelle serate della rassegna”Restate a Napoli”, che si svolgerà in questo mese in Piazza del Plebiscito.

Quella passata è stata la stagione dei successi: da ‘La signora della tv’ in teatro a ‘Stasera tutto è possibile’ su Rai 2.

“Sono davvero soddisfatto dell’anno appena trascorso, anche se tutto questo ti porta in costante sfida con te stesso e a chiederti: e quindi l’anno prossimo cosa farò?

Lei ne ha un’idea sicuramente.

“Per quanto riguarda il teatro, continuerò a portare in giro ‘La signora della tv’, girando tantissimi teatri della Campania in cui non ho ancora portato il mio spettacolo. Ho anche tante idee sulle quali sto lavorando, ma si tratta ancora di uno stato embrionale”.

La rivedremo a ‘Stasera tutto è possibile’?

“La prossima edizione non sarà che nella primavera 2025, quindi è ancora prematuro avere una conferma”.

Cosa preferisce tra tv e teatro?

“Partiamo innanzitutto dal presupposto che ci tengo ai progetti di qualità, a progetti che mi divertano, e di conseguenza possano divertire il pubblico. Detto questo, il mio primo grande amore resta il teatro. Sono approdato in tv grazie alle imitazioni, nate più per esigenza di lavorare che per altro, e invece poi hanno contribuito a farmi conoscere al pubblico come caratterista. Non nego però che mi piacerebbe continuare con il teatro, magari misurandomi in altri ruoli”.

Del tipo?

“Mi piacerebbe anche provare a cimentarmi con ruoli drammatici, sarebbe il raggiungimento di uno step successivo nella mia carriera. Non mi stanco mai di citare Isa Danieli, che è bravissima in tutti i tipi di ruoli”.

Negli anni post Covid ha trovato cambiamenti nella tipologia o nei comportamenti del pubblico in sala?

“Credo dipenda dal Covid la voglia di tornare a divertirsi, a seguire commedie e spettacoli leggeri. Ma poi c’è dell’altro. C’è stato un radicale cambiamento nelle durata della soglia di attenzione”.

Da cosa è dipeso secondo lei?

“Dal fatto che il cellulare, i social distraggono le persone. Perciò, dopo al massimo un’ora, un’ora e mezza, il pubblico viene immancabilmente portato a prestare attenzione ad altro. C’è una sorta di frenesia, di ansia latente che ci ha presi”.

In compenso siamo tornati a riempire le poltrone a teatro.

“Assolutamente sì, e di questo sono entusiasta. Basta sapersi adeguare al pubblico e alla società, magari con spettacoli che durino di meno.

Notizie Teatrali © All rights reserved

Powered by Fancy Web