“Fino all’ultima sala”. Storia dei cinema napoletani

Angela Matassa

E’ uno scrigno prezioso il volume Fino all’ultima sala. Storia delle sale cinematografiche napoletane dal 1896 ad oggi, prima fatica editoriale di Giancarlo Giacci. Pubblicato da Martin Eden editore, si trova in libreria e sulle piattaforme online. Prezioso non solo perché è l’unico volume che raccoglie questi dati sui cinema, ma soprattutto perché certamente stimolerà altri esperti ad occuparsi dell’argomento.

Ma questo non è solo un libro storico, è ormai un romanzo, se non addirittura un sogno. – scrive Mario Martone nella prefazione – Il romanzo di un mondo perduto perché troppe persone al cinema ormai non vanno più!”.

Da dove ripartire, dunque? “Non rimpiangere il mondo perduto, piuttosto costruirne uno nuovo.- suggerisce il noto regista – Se sarà un mondo ancora capace di godere di ciò che è bello, saprà che un film si vede in una sala buia e su un grande schermo”.

L’autore firma le copie

Concetto pienamente condiviso da Giacci, che paragona la visione della pellicola in televisione ad una pizza scongelata e gustata a casa.

Il libro, frutto di una lunga e appassionata ricerca, cita nomi e date delle più antiche sale esistenti a Napoli, che negli anni d’oro, erano centinaia. “Ho riportato solo notizie certe. – spiega il critico cinematografico – Ho preferito tralasciare quelle senza riscontri sicuri”.

Cinema. La copertina del libro

Così il libro percorre, ad esempio, la storia del Diana, inaugurato il 16 marzo 1933. Prima cinema e da novant’anni teatro della famiglia Mirra.

Tra i pionieri, l’autore ricorda Mario Recanati (1871-1939), che intuì l’invenzione già negli Usa dove aveva vissuto. Menotti Cattaneo (1866-1937), che aveva inventato una sua macchina delle ombre animate e che aprì la sala Iride in via Alessandro Poerio alla Ferrovia.

Non manca il ricordo di Elvira Notari (1875-1946), prima regista donna della storia.

Tra un documento e l’altro, Giacci riporta divertenti iniziative. Ad esempio, gli inviti ad entrare nel cinema a vedere il film. Come quello di Recanati.

 

“Venghino! Signori Venghino! Non si perdano l’occasione eccezionale di vedere il nuovo spettacolo parigino chiamato cinema. Spettacolo emozionante.

Signori: vedranno un treno uscire a tutta velocita da un muro e camminare sulle persone senza pericolo di danni.

Venghino! Signori venghino! 
Per due soldi a persona.
 Sconti speciali per famiglie e reduci d’Africa”.

Così l’excursus continua attraverso due secoli di storia semisconosciuta, passando per il cinema muto napoletano, e quindi del sonoro, che rivoluzionò il genere e portò in sala tanto pubblico curioso. Tra i personaggi di rilievo di questa rivoluzione, Giacci cita alcuni attori e attrici: la romana Leda Gys, che lavorò con Francesca Bertini. Il napoletano Oreste Tesorone, per poi dedicare un capitolo alla pubblicità e il cinema. Riportando preziose locandine d’epoca.

Tra le curiosità: i “programmini”, esclusivamente napoletani, inventati dal tipografo, Pastore, che lavorava in Via Nilo. Il “cinema ambulante”, i “tamburrini”, da pubblicare sui quotidiani. Le “serate nere”, quelle oggi definite a luci rosse.

Il libro si conclude con informazioni esclusivamente storiche: dall’elenco delle sale censite con certezza, alla distribuzione delle pellicole, ai cinema alternativi e alle sale off.

Cine Teatro Principe poi Teatro San Ferdinando

La sala cinematografica non è (stata) solo un luogo fisico dove si proietta(va)no i film, ma un fondamentale crocevia di emozioni, sensazioni, passioni, condivisioni. Un posto di aggregazione culturale e sociale, dove ci si incontrava, ci si conosceva, si scambiavano opinioni e nascevano anche amori giovanili. Da anni non è più così. – conclude nella Postfazione il critico Alberto Castellano – Appare, perciò, sempre più necessario preservare con una documentazione adeguata la memoria storica di un importante patrimonio che non è solo cinematografico”.

Una ricca galleria iconografica, sia in bianco e nero che a colori, completa il lavoro, che si rivela testimonianza viva per i cultori e non solo.

Il volume, dopo la “prima” a Villa Pignatelli a Napoli, sarà presentato prossimamente il 27 settembre 2023 alle ore 18 nell’ambito del Napoli Film Festival – Auditorium Santa Luisa di Maurillac , in via Andrea D’Isernia, 23 con la partecipazione di Cristina Donadio e Luciano Stella. Modera Alberto Castellano.
Ancora, l’11 ottobre alle ore 18, presso la libreria Spark in Piazza Bovio.

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