Ambiguità e desideri proibiti per John Malkovich

Angela Matassa

Bella prova d’attore per John Malcovich e Ingeborga Dapkunaite, protagonisti di uno degli ultimi spettacoli del Campania Teatro Festival 2023. Al Teatro Politeama di Napoli, i due artisti hanno portato in scena In the solitude of cotton fields di Bernard-Marie Koltès, nella drammaturgia di Roman Dolzhansky.

Uno spettacolo interessante da tutti i punti di vista. Oltre, come dicevamo, all’eccellente recitazione di due grandi interpreti del set e della scena, c’è la regia attenta e originale di Timofey Kuliabyn, che ha utilizzato la tecnologia per raccontare, oltre le parole, i sentimenti che affollano il cuore e la mente del protagonista.

John Malkovich e Ingeborga Dapkunaite (foto di GioKardava)

L’uomo, rappresentato nel suo doppio da una donna (questa la scelta registica), cerca di esprimere con un fiume di parole, il suo sentire, i desideri, le angosce, le pulsioni irrefrenabili, che lo attanagliano. Si interroga su quel che vuole, comprare e/o vendere. I due si scambiano i ruoli, così che da indagatori diventano aggressivi, a seconda che in primo piano ci sia l’uno o l’altro, in una messinscena mai del tutto chiara all’occhio di chi guarda. In una voluta ambiguità.

Si tratta di un testo sulla sessualità, mai chiaramente nominata, ma suggerita nei gesti, nell’avvicinamento dei corpi, nelle inquietanti domande.

I videografi proiettano, contemporaneamente alla recitazione, particolari dei volti degli attori, che quasi piombano sugli spettatori, intenti a seguire la gli attori e la storia, leggendo i sovratitoli in italiano.

Le immagini si sdoppiano nei momenti più ambigui, lasciando intravvedere i due ruoli dello stesso personaggio, l’ignoto dell’inconscio dell’uomo, che si muove con il suo doppio, da una strada buia, dove si commercia in traffico illecito di corpi, ad alcuni ambienti interni, molto ben costruiti.

John Malkovich e Ingeborga Dapkunaite (foto di GioKardava)

Il tema è scottante, scandaloso e ipocritamente celato. Ancora oggi, in un’apparente società evoluta, sesso, omosessualità, pedofilia, abuso, sono termini che ricorrono spesso, ma sempre velati da disagio. Perché la perversione sessuale, il desiderio nascosto, sono moralmente tuttora punibili.

Il finale, tragico, si svolgerà in un bagno, probabilmente pubblico, dove il compratore/venditore, uomo/donna, compirà il proprio destino.

 

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