Bisbetica birichina

Redazione

Una scena
Una scena

«La bisbetica – dichiara Andrej Konchalovskij – sarà frutto di improvvisazione e coraggio, le doti che occorrono per reagire alla vita e al destino. Ogni spettacolo è un viaggio nell’oscurità che con la lingua, le scene, la personalità del regista e degli attori diventa luce». Il regista russo, alla sua prima regia italiana, mette in scena (per il Napoli Teatro Festival Italia 8, 9 e 10 giugno al Teatro San Ferdinando) La bisbetica domata.  Dell’estroso regista ricordiamo  i due capolavori di Andrej Tarkovskij come “L’infanzia di Ivan” e “Andrej Rublëv”; a Hollywood ha girato film interpretati da Kurt Russel, Isabella Rossellini, Sylvester Stallone, Nastassja Kinski; a teatro ha diretto Juliette Binoche ne “Il Gabbiano”.

«Potrei fare tutto Shakespeare perché è la vita stessa, una combinazione fantastica di terra e cielo, volgarità e poesia. – continua – I suoi personaggi sono più grandi della vita e hanno quel tocco di follia e assurdità che li rende più interessanti. Questa commedia rappresenta il vostro paese molto più di Romeo e Giulietta. È ambientata a Padova, i personaggi sono tutti italiani, e c’è anche la commedia dell’arte, pur se scritta da Shakespeare».

«Cercavo attori birichini e un po’ naif, dall’energia contagiosa, capaci di guardare il mondo con gli occhi di un bambino. E devo dire che ho composto un cast molto interessante”. Scelto nei provini tra Napoli e Genova.

Protagonisti della commedia saranno Mascia Musy e Federico Vanni e l’ambientazione non sarà fedele al testo ma evocherà l’Italia degli anni Venti, con una scenografia più proiettata che costruita, le cui atmosfere strizzeranno l’occhio a Fellini.

 

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