Diciotto anni per I Corti della Formica

Redazione

di Diletta Capissi

I Corti della Formica giungono alla maggiore età: il diciottesimo anno. La rassegna ideata e diretta da Gianmarco Cesario, negli anni è stata trampolino di lancio di tante compagnie italiane, di attrici, attori e in particolare di una generazione di giovani e affermati autori. “Ma sarà considerata sempre una rassegna di emergenza. – sottolinea Cesario – Una condizione che ci appartiene”. L’iniziativa è totalmente autofinanziata, resta fuori dai benefici dei circuiti istituzionali e rappresenta a pieno titolo uno spaccato originale della scrittura drammaturgica contemporanea breve.

Al via dal 12 al 15 ottobre 2023, la rassegna che ha trovato una nuova casa: il centro multiculturale IAV (In Arte Vesuvio) di Lucia e Angela Andolfo. “Un luogo magico che inaugura la prima stagione diretta da Salvatore Sannino. – dichiara Cesario – E la “formica” finora ha portato fortuna a tutte le location che l’hanno ospitata”.

Importanti temi di attualità saranno il fulcro delle pièce, quali la violenza e l’identità di genere, la religione, i social e le tecnologie. L’olocausto, perché la sua memoria non va dimenticata proprio in tempi di guerre e conflitti recenti. Temi che saranno trattati con un linguaggio ironico e surreale ma incisivo sul piano della narrazione.

Il programma de “I Corti della Formica” presenta 9 spettacoli in 3 serate che saranno selezionati da quattro diverse giurie: quella formata da 5 allievi delle scuole di teatro campane, che sceglierà i tre finalisti per le cinque categorie; la giurata storica, l’attrice Paola Maddalena che designerà il vincitore del Premio Daniele Mattera; tre insegnanti che tributeranno il Premio Scuola e quattro giornalisti che assegneranno il Premio della Stampa. La novità è che i giurati insieme designeranno i vincitori assoluti tra i finalisti. Il Premio della Giuria Popolare sarà assegnato, attraverso una votazione mista tra pubblico in sala e quello del web.

I Corti della Formica. “Robba mia”

Giovedì 12 ottobre, inizio alle 20,30, segna il ritorno di Claudio Buono, riconosciuto autore che ha già vinto due edizioni, ha scritto il testo “Il cratere di Sheila”, in scena con la regia di Francesco Saverio Esposito, con Giuseppe Brandi e Francesco Petrillo. Affronta la tematica dello “sfruttamento del mondo animale, e quindi dell’uomo che cerca di soggiogare la natura per egocentrismo e a scopo di lucro”.

Seguirà “Ricordami”, testo e regia di Salvatore Mazza con Salvatore Mazza e Andrea De Ruggiero. “Due attori, due uomini, il teatro, la malattia, la metafora, ma c’è un sogno ricorrente di rimanere senza voce in scena e di dimenticare la parte”.

La serata procede con “Robba Mia” di Giusy Ferro, con la regia Rosaria Petrillo e con Stefania Coppola, Giusy Ferro, Rosaria Petrillo. “Tre donne, tre storie, tre modalità di violenza simili accomunate dallo stesso movente: la possessione sulle donne in quanto anello debole della società”.

Venerdì 13 ottobre, sempre alle 20,30, in scena “Estasi – L’ultimo spasimo di San Giovanni”, testo e regia di Edgardo Bellini e Antonio Mocciola, con Valeria Esposito e Francesca Gafforio.Come in una sorta di illuminazione, Giovanni Battista – sul punto di morte – rivede la sua vita. L’incontro con Cristo, l’incarcerazione, l’umiliazione del corpo violato, nell’attesa della lama, che gli spezzerà il collo. La mano assassina sarà quella di Salomé, strega e divinità suprema”.

Seguirà “Fil Rouge” testo e regia Katia Tannoia con Cosimo Alberti e Peppe Romano. Si tratta di un testo di grande simbolismo tra fili colorati e dialoghi incalzanti: “Un uomo intento nel rammendare un grosso telo pieno di strappi si interfaccia ad un altro uomo che si rifiuta di collaborare”.

La serata prosegue con “Il Viaggio”, testo e regia di Orazio Picella con Dino d’Alessandro e Simona Pisani. Lo spettacolo nasce dalla tragedia dell’Ucraina. Si tratta di “un gigantesco mosaico – dice l’autore – fatto di emozioni e di storie”.

I Corti della Formica. “Ricordami”

Domenica 15 ottobre in scena Cage 47 – Primo movimento del progetto “Human zoo-m”, testo e regia di Francesca Esposito con Adriana D’Agostino e Taras Nakonechnyi. E’ un testo che affronta il rapporto con i social e sull’immagine, a volte anche distorta, a cui si cerca di somigliare. “Human zoo-m” è uno zoo che ospita la più grande mostra digitale di umani in cattività.

Seguirà “Gianna”, testo e regia di Nello Provenzano con Sara Carbone. E’ il sogno di una donna transessuale che abita in un basso dove i suoni e i profumi provenienti dalla strada e dalle abitazioni circostanti entrano con prepotenza in ogni casa.

Conclude la serie “Un Paio di Torvflay” di Michele Arezzo regia Walter Manfrè con Tiziana Bellassai e Marilena Trovato. “Ci si addentra, sui sentieri del poliziesco e del giallo, in un’opera poetica e dolorosa, surreale ma al contempo inequivocabilmente vera in quanto cronaca vissuta”. Infine sarà assegnato il Premio Gerardo D’Andrea in omaggio all’ideatore e direttore artistico del Positano Teatro Festival che tanto amava la rassegna.

Conclude Gianmarco Cesario: “Il mio sogno è quello che questa mia figlia maggiorenne possa camminare con le proprie gambe, o, come ha tratteggiato con straordinaria creatività Clelia Le Bouf, ideatrice e realizzatrice dell’immagine ufficiale, si lasci librare nell’aria dei 18 palloncini a forma di maschera teatrale, verso orizzonti nuovi”.

 (In copertina una scena di Il cratere di Sheila”)

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