Figaro: musica protagonista assoluta

Maresa Galli

Una scena (foto L.Romano)
Una scena
(foto L.Romano)

Tutto esaurito per Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte, che ha chiuso la III edizione del San Carlo Opera Festival, in scena al Teatro San Carlo di Napoli per la regia di Chiara Muti e la direzione d’orchestra di Ralf Weikert. Le nozze di Figaro, assente dal Lirico dal marzo 2006, brilla per le voci e per l’impianto scenico di Ezio Antonelli, che sfuma realtà e finzione, giorno e notte, interni ed esterni.

Impalpabili, tenui le luci nel bel progetto di Vincent Longuemare che fanno da contraltare alla vivacità dei personaggi, e belli sono i costumi immaginati da Alessandro Lai. La pedana mobile sottolinea il dinamismo delle scene e le scale rappresentano i livelli sociali e i diversi momenti dell’opera fluida e leggera nonostante i quattro tempi. Nessuna posizione è acquisita per sempre e alle porte vi è la spinta rivoluzionaria di fine Settecento con profondi mutamenti storici. Nel cast vocale Simone Alberghini, ottimo interprete del Conte di Almaviva, Eleonora Buratto, soprano di talento calata in uno dei ruoli a lei più congeniali, la Contessa di Almaviva, Rosa Feola, lanciata da Riccardo Muti a Salisburgo, brillante Susanna, Alessandro Luongo, molto bravo nel rendere la vivacità di Figaro, dopo aver sempre cantato nei panni di Almaviva, e Marina Comparato perfetta nelle vesti di Cherubino, a lungo applaudita, Laura Cherici, ottima Marcellina. E ancora bravi gli altri interpreti: Fabrizio Beggi, Bartolo, Bruno Lazzaretti, Basilio, Saverio Fiore, Don Curzio, Giulia Semenzato, Barbarina, Matteo Peirone, Antonio. Le nozze di Figaro raccontano le varie fasi dell’amore e insieme i peccati che bisogna saper perdonare…

Mozart ci disegna per quello che siamo, descrive e sublima i vizi e le virtù – spiega la regista che conclude: – la Natura ha la meglio su tutti e, nella natura, il perdono può essere completo”.

Equilibrata la direzione di Weikert che sposa perfettamente la regia della Muti che restituisce tutta la bravura degli interpreti, la modernità e la freschezza di Mozart. Ottima la prova del Coro diretto da Marco Faelli e dell’Orchestra. Quella di Mozart è una scrittura musicale perfetta che detta tempi ed emozioni. Nessun effetto di troppo: la musica è azione e poesia, protagonista assoluta.

 

 

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