I Viaggi sonori di Bosso e Biondini

Maresa Galli

E’ stato fatale un concerto a Bolzano, due anni fa, che ha visto complici due grandi artisti: Fabrizio Bosso e Luciano Biondini. L’incontro tra due diverse/vicine sensibilità artistiche ha dato vita a un affiatato duo che il prossimo aprile presenterà il primo album. Non poteva mancare una tappa al Piccolo Bellini di Napoli che ospita i migliori jazzisti internazionali. Il concerto, Travels, alterna composizioni originali di Biondini, uno dei migliori fisarmonicisti italiani, a celebri standard letti dalla magica tromba di Bosso.

Nato a Spoleto, classe ’71, Biondini è di formazione classica. La sua sensibilità artistica incontra il jazz grazie al chitarrista Walter Ferrero. Pluripremiato, si è esibito nelle più importanti rassegne nazionali e internazionali. Ha collaborato con Tony Scott, Enrico Rava, Ares Tavolazzi, Mike Turk, Gabriele Mirabassi e Javier Girotto. Fabrizio Bosso è affermato solista di tromba e flicorno, legato al jazz moderno.

Un’ottima preparazione e il rigore nell’esecuzione, uniti a un fraseggio veloce e intenso, ne fanno uno dei più acclamati jazzisti del momento. Ha collaborato con Stefano Di Battista, Paolo Fresu, Aldo Romano, Flavio Boltro, Mario Biondi, Sergio Cammariere, Bob Mintzer, Tullio De Piscopo, Paolo Di Sabatino, Randy Brecker, Raphael Gualazzi, Ivana Spagna.

Nel 1999 è votato quale “Miglior Nuovo Talento” jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz.

I musicisti in concerto

Nel 2008 riceve una nomination e vince l’ “Italian Jazz Awards – Luca Flores” come Best Jazz Act.

Nel ’97 ha suonato dopo le star Lew Soloff e Randy Brecker nella Carnegie Hall Orchestra diretta da John Faddis. Nel 2007 realizza con la storica Blue Note “You’ve Changed” con il suo quartetto. Nel 2008, oltre a “Five Four Fun” degli High Five, pubblica “Sol!” col Latin Mood co-diretto assieme a Javier Girotto e registra con Antonello Salis “Stunt” per il quale è nominato Top Jazz come trombettista dell’anno. Nel 2009 partecipa al progetto “About a Silent Way di Martux_m”, occasione per celebrare i quarant’anni dell’opera di Miles Davis. È parte del quartetto Complete Communion di Aldo Romano, con Henri Texier e Géraldine Laurent, progetto dedicato a Don Cherry.

Al pubblico del Bellini fa ascoltare perle del repertorio jazz classico, da “The Shadow of your smile” all’ellingtoniana “Caravan”, passando per “Oh Susanna” con i suoi virtuosi assolo, ora potenti ora delicati, ora brillanti ora in sordina, in perfetto interplay con Biondini. La fisarmonica si fa ora tappeto ora solista, per lasciare campo alla tromba o per suonare all’unisono regalando preziose armonie e momenti di struggente saudade. Uno strumento unico, non tradizionalmente jazz ma che raccoglie in sé un’intera orchestra, ad un tempo popolare e colto, adeguato al folk quanto alle timbriche e alla ricchezza compositiva del jazz e della musica classica. Ripetuti bis per il pubblico che non vuole andar via regalano emozioni con un medley di “I’m a fool to want you” e “Someday my prince will come” per chiudere con una dolce “Ninna Nanna” di Brahms. Un concerto incantevole in un luogo magico, come ha ricordato lo stesso Bosso durante lo spettacolo.

 

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