Testo vincitore del 10° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, Homicide house di Emanuele Aldrovandi, arriva al Teatro NEST – Napoli est Teatro sabato 14 gennaio (ore 21) e domenica 15 gennaio (ore 18). Con Valeria Perdonò, Marco Maccieri, Cecilia Di Donato e Luca Cattani.
Indebitato per problemi di lavoro, un uomo si trova a dover ripagare tutto da un giorno all’altro. Non avendo i soldi a disposizione e temendo per l’incolumità della propria moglie e dei figli, l’uomo accetta di entrare in un luogo “dove si incontrano esigenze complementari che il mercato finora non soddisfaceva”: chi vuole uccidere paga una vittima e chi vuole capitalizzare la propria morte riceve soldi da lasciare alla propria famiglia.
Nella motivazione del premio Tondelli si legge che “La Casa degli omicidi è un meccanismo di sevizie psicologiche che ferisce e uccide con il ragionamento piuttosto che con le sole armi di tortura. Un’idea originale alla base della scrittura e un linguaggio disinvolto e agile nell’alternare isolati e funzionali monologhi a fulminanti e accesi dialoghi fanno del testo un riuscito e promettente esperimento.”
Spiega il giovane autore: “Homicide House è una parabola eloquente sui pericoli della nostra società, al proprio interno sono i valori che vengono messi a nudo e ribaltati, gli odierni modelli sociali che vengono portati al loro estremo, e dove la crescita personale, quella che una volta si chiamava ‘delle virtù dello spirito’ viene relegata al caso, se avviene, quasi come un accadimento probabile ma del tutto accessorio, in una vita dedita al successo e alla propria affermazione sopra e verso gli altri. Le scene minimali e irrazionali, firmate da Antonio Panzuto, insieme ai costumi e alle luci, contribuiscono a quella plastificazione dei personaggi che enfatizza ancor più la domanda che corre lungo tutto lo spettacolo: il coraggio e la bellezza di esprimere le proprie debolezze ed emozioni sono la nostra vera natura oppure rappresentano accessorie implosioni in un mondo costruito sempre più artificialmente?”