La paura dell’atomica, ovvero “Il dottor Stranamore”

Alberto Tuzzi

Il generale americano Ripper (Sterling Hayden), convinto dell’esistenza di un complotto comunista per conquistare il mondo “libero”, lancia dalla base aerea di Burpelson un attacco di bombardieri B52 contro l’URSS. Il presidente USA Muffley (Peter Sellers) cerca di rimediare, coinvolgendo anche l’ambasciatore sovietico De Sadesky (Peter Bull) e mettendosi in contatto telefonico con il premier Kisov.

Ma è tutto inutile: un bombardiere, il “Leper Colony”, sfugge all’ordine di rientrare e, a cavalcioni di una bomba, il pilota T. J. “King” Kong (Slim Pickens) si getta sull’obiettivo, la base missilistica sovietica di Laputa, sventolando il suo cappellaccio texano e urlando come un cowboy.

Peter Sellers nel film du Kubrick

Stanley Kubrick, con il film “Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba” (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb, GB, 1964), trae dal romanzo “Red alert”  di Peter George (cosceneggiatore col regista e Terry Southern) un lucidissimo atto d’accusa contro la follia atomica e il militarismo.

Un film grottesco sul terrore nucleare e sulle paranoie generate dalla guerra fredda, che mette alla berlina i militari e i miti cardinali del potere di una società maschile: la scienza, l’efficientismo, la sacralità della proprietà privata e la logica distruttiva di un sistema.

Kubrick volge nel satirico il documentato realismo del libro di George e, grazie soprattutto al lavoro dello sceneggiatore Southern, dà alla storia la forma di black comedy.

Locandina del film di Kubrick 

Probabilmente l’opera di Kubrick più cupa e pessimistica, il film contiene innumerevoli allusioni alla sfera sessuale e corporale nei dialoghi, nei nomi fabbricati di personaggi e luoghi (chiaro riferimento a Swift) e nelle immagini. Nel film, l’unico del regista senza un personaggio principale, sono memorabili le interpretazioni di George C. Scott, nei panni del fanatico generale guerrafondaio Turgidson (Scott) e del pirotecnico Peter Sellers, nei tre ruoli del capitano Mandrake, del presidente Muffey e del suo consigliere Stranamore, dai trascorsi nazisti.

Bellissime le scenografie di Ken Adam, in particolare quella della sala da guerra del Pentagono, un’imponente sala-conferenze modello ineguagliato in decine di altri film. Kubrick è un innovatore nella tecnica e nel linguaggio cinematografico, un narratore solitario che anticipa suggestioni e approcci collettivi.

I suoi film, nel reinventare i generi cinematografici, offrono una visione disincantata, sardonica e pessimistica dell’umanità, esponendo i suoi argomenti metodicamente e con impeccabile linearità. Le sue opere mostrano i segni di una speculazione filosofica alla quale il cinema americano di rado si concede e, probabilmente, nella storia del cinema degli Stati Uniti, non vi è regista che meglio di lui ne rappresenti l’anima profonda e contraddittoria.

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