La radice magica

Redazione

Una continua alternanza di scene, un susseguirsi di personaggi, un avvicendarsi di dialoghi: da quadri a volte stralunati e fiabeschi a momenti

Una scena
Una scena

di profondo smarrimento è l’idea registica di Rosario Giglio, che mette in scena La Mandragolacarpazica, da “La Mandragola” di Niccolò Machiavelli, riadattata con Franco Cossu. Lo spettacolo sarà rappresentato sabato 11 gennaio alle 21 e domenica 12 alle 18.30, al Teatro Bolivar di Napoli, in una versione quasi tutta partenopea.

La trama è arcinota. Il ricco Callimaco è innamorato di Lucrezia, moglie fedele di Messer Nicia. Con l’aiuto dell’astuto amico Ligurio e travestito da medico, Callimaco convince Nicia che l’unico modo per avere dei figli è quello di somministrare alla bella moglie una pozione a base di radice di mandragola ma con un ingrediente segreto. Il primo uomo che giacerà con lei, però, morirà. Inganni, falsità, bugie e corruzione per dimostrare che, qualunque sia il tempo in cui vive, l’uomo per ottenere ciò che vuole è pronto a utilizzare biechi espedienti, conservando però intatta la capacità di giustificarsi dei misfatti compiuti. “La Mandragolacarpazica – conclude il regista – ancora oggi parla al nostro cuore e pone il tema della libertà delle scelte come il trampolino di lancio di un vivere coerente, felice e soprattutto responsabile”.                                                                                              

Con lo stesso Giglio, l’interpretano Michelangelo Fetto, Rosario Giglio e Antonio Intorcia, insieme a Francesca De Nicolais, Pino Carbone, Loretta Palo e Gingy Comune.

 

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