Per Eduardo poeta

Redazione

Mariano Rigillo
Mariano Rigillo

Il Teatro Delle Palme di Napoli inaugura la nuova stagione giovedì 5 novembre (repliche fino a domenica 8 novembre 2015, giovedì ore 17.30 venerdì e sabato 21.00 domenica 18.30) con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini in Il colore delle parole, serata edoardiana con Maria Sbreglia, musiche di Marco Zurzolo.

Così Eduardo presentava se stesso poeta nella quarta di copertina della silloge Le poesie di Eduardo: “Dopo aver scritto poesie giovanili, come fanno più o meno tutti i ragazzi, questa attività divenne per me un aiuto durante la stesura delle mie opere teatrali. Mi succedeva, a volte, riscrivendo una commedia, d’impuntarmi su una situazione da sviluppare, in modo da poterla agganciare più avanti a un’altra, e allora, messo da parte il copione, per non alzarmi dal tavolino con un problema irrisolto, il che avrebbe significato non aver più voglia di riprendere il lavoro per chissà quanto tempo, mi mettevo davanti un foglio bianco e buttavo giù versi che avessero attinenza con l’argomento e i personaggi del lavoro interrotto. Questo mi portava sempre più vicino all’essenza del mio pensiero e mi permetteva di superare gli ostacoli. Per esempio, “La gatta d’ ‘o palazzo” e “Tre ppiccerilli” mi aiutarono ad andare avanti con “Filumena Marturano”. Come la gatta lascia il biglietto da mille lire e mangia il cibo, così Filumena non mira al danaro di Domenico Soriano ma alla pace e alla serenità dei suoi figli. I quali figli sono poi i tre bambini sotto un ombrello che vidi davvero una mattina in un vicolo di Napoli, uniti nella poesia, separati nella vicenda teatrale fino al momento della rivelazione di Filumena… A poco a poco ci ho preso gusto e ora scrivo poesie anche indipendentemente dalle commedie”.

Incuriositi da queste sue parole, – spiega oggi Mariano Rigillo – noi leggemmo quelle poesie. Ci prendemmo gusto… e pensammo di farle sentire anche al nostro pubblico, sperando che potesse prenderci gusto anch’egli e concordare con noi che trent’anni fa l’Italia non soltanto perse un grande drammaturgo e un grande attore, ma anche un grande poeta”.

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