Suonattori in scena

Marco Fo

DAL 20 AL 22 FEBBRAIO AL NUOVO TEATRO SANCARLUCCIO DI NAPOLI, “IL SOL CI HA DATO ALLA TESTA” DI E CON LA RIMBAMBAND

 

Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo

Siamo cinque bambini scalmanati con una gran voglia di giocare”. Dicono. Non con il pallone o con i tradizionali giocattoli infantili, ma con un pianoforte, un contrabbasso, un sassofono, un rullante e un megafono. Sono i Rimbamband, per la prima volta a Napoli, dal 20 al 22 febbraio al Teatro Sancarluccio, con Il sol ci ha dato alla testa.

Cinque musicisti che giocano seriamente, che scherzano con le parole e con le note ma… senza stonare. Il ‘capobanda’ Raffaello Tullo spiega che cos’è Rimbamband, come nasce, che cosa l’ispira.

Artisti con un’anima giocherellona?  Sì, che si manifesta di notte”, chiarisce e la racconta così: “timidamente comincia a cantare, impedendoti di dormire. Canta lo swing, perchèè swing. Poi incalza, vince la timidezza e balla, balla il tip tap, ed è fuori di testa perchèè un’anima e la testa non ce l’ha! Ha semplicemente una gran voglia di giocare! Giocare alla vita e raccontarla giocando. Il problema, e anche la magia, è che non puoi giocare da solo, hai bisogno di amici, quelli giusti, quelli che come te hanno un’anima swing che scalpita perchè vuole raccontarsi e gridare al mondo “Io esistooooo!”.

Questi amici sono i suoi compagni d’avventura: Francesco Pagliarulo: anima delicata, fragile e onesta, con il ragtime nelle vene. Vittorio Bruno: anima swing come poche, stralunato a volte, osservatore raffinatissimo altre. Nicolò Pantaleo: anima talentuosa, gentile, matematica, quadrata. Ragionevolmente irrazionale: vulcano! E poi Renato Ciardo: anima eclettica e musicale dalle infinite corde.

Nel loro multiforme spettacolo, gli interpreti (volti televisivo noti, da Maurizio Costanzo Show, Barbareschi Sciok, a Questa domenica e Zelig off) manifestano il loro ‘fanciullino’, quello che gli adulti spesso dimenticano o nascondono. “Un contrabbasso, a guardarlo bene, un pò assomiglia a un cavallo – dice Tullo – o a una campana e che un piatto di batteria può diventare un vecchio vinile, o il volante di una macchina o chissà quante altre cose”.

I cinque ‘suonattori’, come si audefiniscono, eseguono in maniera surreale e divertente, classici d’autore: pezzi di Buscaglione, Carosone, Arigliano.

 

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