Svuotamento di cuori

Angela Matassa

Una scena
Una scena

E’ il Diavolo, vestito da Legge a provocare e corrompere i nuovi venuti. Due anime da guadagnare, toccate e rese fragili dal più grande dei desideri: la maternità e la paternità. Nello spettacolo Il catalogo, in prima al teatro Galleria Toledo di Napoli (fino al 26 ottobre), l’autrice e regista Angela Di Maso porta sulla scena ambizioni, bisogni, conflitti di una coppia, i signori Portman, che all’agenzia specializzata vanno a scegliere un bambino. Dei più belli, naturalmente, dal futuro radioso e dal dna perfetto.

Nell’incontro-scontro tra il direttore Law (Massimo Finelli) e i coniugi Rose ed Eric (Patrizia Eger e Giuseppe Cerrone) emergono tra violenze verbali e fisiche, i ruoli di vittima e carnefice all’interno della coppia, la disumanità dell’individuo, il terrore della fine, l’incompiutezza e la vanità di ciascuno.

Sulla scena quasi nuda, l’azione è scandita dal gioco delle luci e da sottili suoni, due scatoloni creano l’ambiente reale dell’Agenzia in trasloco e perché no del trasferimento delle anime a luoghi intimi e inesplorati. Pungolati e oppressi da un Law cinico e crudele, i coniugi si confesseranno, esprimeranno le proprie verità nascoste, gli incubi, i rancori di una vita intera.

La regista (che ha studiato con Bob Wilson) ha voluto una recitazione severa, con corpi ingessati e grotteschi, come maschere spettrali, in un crescendo di confessioni e annientamento.

Il bimbo, che dovrebbe essere scelto su un immaginario catalogo, come l’auto di moda o la villa al mare, diventa lo strumento per rivelare negli ipotetici genitori adottivi, una sterilità non solo riproduttiva.

Un tema duro, sempre attuale; un testo che racconta, seppure con una storia inventata, la realtà di alcuni Paesi nei quali è tanto facile ‘acquistare’ un bambino quanto è difficile adottarlo per vie legali in Italia e in Europa.

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